Criteri di verità nella prima storiografia greca

Cercare un buon modo per distinguere il vero dal falso appare un obiettivo del discorso storico fin dalle sue origini: «Ecateo di Mileto così racconta: queste cose io scrivo come mi sembra siano vere, perché i racconti dei Greci, come mi si presentano, sono molti e ridicoli». Da allora, la «verità» è un demone e un idolo che sempre ha accompagnato la riflessione degli storici, chiamati a compiere lo sforzo di dimostrare, argomentare, sceverare il vero dal falso. Ciò che Ecateo, Erodoto e Tucidide sembrano suggerirci è che agli inizi della storiografia la cura della verità si manifesta anche in una forma diversa, a noi poco familiare, nella quale il vero è dichiarato e proclamato prima ancora che dimostrato, e i criteri di verità non sono resi espliciti: a questo peculiare modo di trattare il problema del vero e del falso, che ha un certo rilievo nella fase di sviluppo del genere storiografico, dedicheremo attenzione per comprenderne la funzione e le ragioni.
Il seminario si terrà mercoledì 21 maggio alle 14.30 nell’aula 5 del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali e fa parte di una serie di lezioni tematiche sul tema del ‘falso’, promosse nell’ambito del progetto nazionale PRIN2022 FALSVM (Forging Authorship in Literature, Scholarship, and Visual Media Phase 1: Classical Antiquity; CUP F53D23007510006), coordinato a Cremona dalla prof.ssa Maria Jennifer Falcone, con le prof.sse Elisa Romano (Pavia) ed Elena Merli (Milano Statale).
Si potrà partecipare all’evento anche da remoto, al link https://unipv-
it.zoom.us/j/5865557507?pwd=WmN0QjFVN3FodnlXekptNFlxaXJWZz09 (ID riunione: 586 555 7507; Codice d’accesso: Zf9bkb).
Per informazioni: mariajennifer.falcone@unipv.it.